Da Ercoli a Roma puoi acquistare il vermouth di Torino Cocchi Riserva La Venaria Reale
Un’idea, un’antica bottega, un miscuglio di vino con un distillato di erbe e radici. No, non è l’inizio di un romanzo misterioso, ma la storia della nascita del vermouth e del suo inventore Antonio Benedetto Carpano, che creò proprio così la famosa bevanda. Bevanda che oggi è alla base di alcuni tra i più noti cocktails, come il Negroni, il Manhattan, l’Americano e il Milano – Torino, solo per citarne alcuni.
Ma cos’ è quindi il vermouth?
Il vermouth è una bevanda italiana, un vino fortificato da spezie dove prevale l’artemisia absenthium, da cui prende il nome.
Il vino utilizzato per la produzione del vermouth è di tipo bianco, ma si può usare anche il rosso. Le tipologie di vermouth si differenziano in dry (secco) extra dry, rosso, bianco e rosè.
Spesso utilizzato in cucina, è ottimo per la marinatura di piatti a base di carne o per la cottura di pesce e crostacei. Viene usato anche in pasticceria per la preparazione di dolci e torte.
Il 9 aprile scorso c’è stata la presentazione ufficiale del disciplinare di fronte al neonato Istituto per la Tutela del Vermouth di Torino e che al momento vede la partecipazione di Berto, Bordiga, Del Professore, Carlo Alberto, Carpano, Chazalettes, Cinzano, Cocchi, Drapò, Gancia, La Canellese, Martini & Rossi, Mulassano, Sperone, Torino Distillati, Tosti. Un atto dovuto per tutelare un prodotto, orgoglio italiano, prima che piemontese, che rischiava di essere immolato sull’altare della globalizzazione, e dell’appiattimento della proposta.
Ci possiamo spingere con facilità al food pairing del vermouth.
Il vermouth dry per esempio viene utilizzato per la maggior parte dei casi attraverso la miscelazione del Martini cocktail… poche le mosche bianche che lo bevono liscio, da questo un consiglio per voi lettori, provatelo liscio in bicchiere raffreddato, mangiando delle ostriche gradinate.
Giulio Cocchi storico brand torinese che ha fatto la storia del vermouth
Il brand Cocchi richiama subito alla mente la belle époque torinese, un caffè in una grande piazza e un bicchiere di vermouth. Parliamo di uno dei primi brand produttori dell’originale vermouth di Torino, che ancora oggi utilizza la ricetta del suo fondatore Giulio Cocchi. E in occasione del 125° anno dalla sua fondazione ha voluto celebrare la ricorrenza con la produzione di una bottiglia speciale, il Vermouth Riserva La Venaria Reale, nato in collaborazione con la Reggia Venaria, previsto in una produzione limitata di solo 1891 bottiglie.
La collaborazione nasce dalla voglia di dare lustro ad un prodotto di qualità con una forte identità territoriale. Il vero Vermouth è di Torino ed è patrimonio dei piemontesi. Per questo motivo l’azienda tiene a sottolineare che tutte le erbe utilizzate per la bottiglia di riserva provengono dalla Reggia Venaria. Il Vermouth Riserva è un prodotto di eccellenza, completamente italiano, che non può che avere un posto d’onore nei nostri scaffali da Ercoli.
Lo stile dei vermouth di Cocchi li rende identificabili come prodotti di forte personalità e spiccata riconoscibilità per l’intensità della freschezza floreale e speziata dei profumi e per la ricchezza dei sapori.
La Riserva di Cocchi è la summa di questo stile che privilegia la ricchezza e la densità aromatica delle spezie dopo un affinamento di sei mesi in bottiglia.
“Riserva” non significa invecchiamento in botte, che intaccherebbe il complesso equilibrio aromatico a favore di ossidazione e componenti tanniche, ma la valorizzazione della formula e il savoir faire nella lavorazione.
Come per il Vermouth di Torino Cocchi, il vino usato è un moscato secco aromatizzato con una formula particolarmente ricca di artemisie, rabarbaro, erbe alpine e un tocco di menta piemontese. Ciò accentua il piacevole effetto balsamico e conferisce una freschezza sorprendente al punto da connotare questo prodotto anche come Vermouth da miscelare con Rye e Bourbon particolarmente invecchiati.