La carne di Cinta Senese è un prodotto italiano a marchio DOP, dal sapore unico e dalle numerose proprietà nutritive.
Scopriamo insieme questa pregiata carne, allevata in Italia allo stato brado e semi brado:
Cinta Senese: cos’è
La cinta senese è una razza di suino italiana che ha origine nei territori boschivi vicino Siena e vanta una storia antichissima, basti pensare che veniva allevata già al tempo degli Etruschi e dei Romani.
Il maiale di cinta senese si riconosce a partire dall’aspetto, proprio grazie a una ”cinta” rosa che cinge le spalle, torace e zampe anteriori e diventa dunque la sua peculiare caratteristica estetica. Si tratta di un suino di medie dimensioni dalla muscolatura agile e robusta, abituato a vivere allo stato brado e semi brado e a nutrirsi di ghiande e di ciò che offre il bosco.
La sua carne è unica al mondo. Questa unicità è data sia dall’alimentazione sia dal metodo di allevamento della cinta senese: allo stato brado o semi brado. Dal 2012 è stata insignita del pregiato marchio DOP, che permette l’identificazione dell’animale attraverso luogo, data di nascita e data di macellazione.
Proprietà Cinte Senese
La carne di cinta senese si presenta sin da subito molto diversa dalla carne classica di maiale, a partire dalla colorazione più rossa e la presenza di un grasso dalla consistenza morbida, dovuta a un tipo di cellule più grandi e ricche d’acqua, antiossidanti e omega 3. Si tratta di proprietà importanti, diretta conseguenza dell’alimentazione vegetale dei maiali allevati allo stato semibrado: quello che mangiano contribuisce non solo alla colorazione intensa delle carni ma anche una sapidità eccellente, che esalta il gusto e al contempo le proprietà organolettiche. Il lardo dei maiali di cinta senese è inoltre ricco di acido oleico, ottimo per combattere il colesterolo, e di una serie di acidi grassi insaturi come Omega 3 e Omega 6.
Cinta Senese allevamento
Questa particolare razza di suino non sopporta metodi di allevamento di tipo intensivo ma va allevata allo stato brado o semibrado nei boschi e nelle radure, condizioni necessarie per evitare lo stress, garantire l’ossigenazione delle carni e una buona crescita dell’animale. Inoltre, nella natura i maiali possono integrare alla loro dieta cereali, olive, ghiande, radici e tuberi, elementi naturali che regalano alle loro carni le importanti proprietà organolettiche di cui abbiamo parlato.
La macellazione avviene solo dopo il primo anno di età, a differenza delle altre razze suine europee che invece sono pronte già a 6 mesi; questo perché la cinta senese cresce in maniera più lenta e non vanta una riproduzione prolifica, dal momento che la scrofa si riproduce circa tre volte ogni due anni con una media di 6 o 7 maialini alla volta. Queste caratteristiche portano la carne di cinta senese a costare di più proprio per via della rarità e la prelibatezza del prodotto finale, che è molto richiesto in Italia così come all’estero.
Cinta Senese come si serve
Questa carne saporita e pregiata è la regina di diversi salumi come il famoso prosciutto toscano, la pancetta, il capocollo, il lardo, la spalla salata, ma anche finocchiona e soppressata. Dalla carne fresca si possono ricavare succulente lombatine perfette per la cottura su griglia e diversi tagli da cuocere in padella, allo spiedo o al forno.
Il grasso è meno consistente e più fluido, perciò molto più gradevole al palato; questo permette di ottenere nei salumi una più rapida diffusione degli aromi usati per la speziatura, assicurando al prodotto ottime caratteristiche aromatiche.
A noi piace servire la carne di cinta senese con primi piatti della tradizione romana: tonnarelli all’amatriciana e mezze maniche alla carbonara, entrambe con guanciale di cinta senese brada e pecorino romano DOP. Il gusto deciso delle classiche paste romane si intensifica grazie al sapore unico di questa carne assolutamente da provare, se ancora non lo avete fatto.