Birre Burning Sky. La nostra incursione nel panorama brassicolo britannico

Il popolo britannico e la birra: uno stretto legame di passione che, nel corso del tempo, ha visto la tradizionale ale lasciare talvolta lo scettro alle lager, le birre chiare a bassa fermentazione che oggi hanno guadagnato gran parte del mercato britannico, ma che è rappresentato anche da tante, piccole ma sostanziali sfumature.

Una lunga tradizione, quella birraia, che vede gli inglesi coltivare usanze e consuetudini uniche, che spesso si discostano dai metodi di conservazione e di consumo utilizzati nel resto d’Europa e anche altrove.

Un’industria che perpetua da secoli produzioni tipiche che devono le peculiari qualità dei loro diversi prodotti ora a una particolare qualità dell’acqua, ora all’impiego di uno specifico ingrediente, ora a una tostatura più o meno marcata del malto d’orzo.

Stili birrai che ancora oggi stimolano i britannici a praticare sfide e a continuare nella ricerca di prodotti originali dal gusto unico. Prodotti di nicchia, per veri appassionati, talvolta.

Birrifici artigianali (“craft”, a dirla come gli anglosassoni) davvero unici nel loro genere, come Burning Sky, oggi sulla scena internazionale con i suoi prodotti di alta qualità, con birre quali la Arise (pale ale dal colore ambrato e dall’intenso sentore di pesca e note resinose) e le sue quattro “saison”, tutte con la stessa ricetta di partenza e gli stessi ceppi di lieviti, ma ognuna delle quali con una sua particolare profondità di sapore legata ad ogni periodo dell’anno, la cui produzione risente (in positivo) della grande cura del suo appassionato maestro birraio e del suo interesse per la scuola belga.

Produzioni d’eccellenza che riflettono l’ispirazione che la campagna ricca di aromi e di profumi che circonda il birrificio dona a Mark Tranter, l’ex studente di belle arti a Brighton che, alla fine degli anni Novanta, seguendo la sua passione, cercava di carpire ogni segreto del mondo brassicolo, fino ad ottenere un lavoro come birraio nel retrobottega dell’Evening Star pub, in poco tempo diventato sede della Dark Star Brewing Company, una realtà oggi consolidata nella produzione della birra.

Di qui, nel 2013, il salto di Mark Tranter per realizzare il suo sogno: lasciare la Dark Star e investire tutto ciò che aveva in un suo proprio birrificio, lontano dagli insediamenti urbani ed industriali e seguendo le sue proprie intuizioni.

Così la trasformazione di un vecchio fienile nel tranquillo villaggio di Firle, nell’East Sussex, in quello che oggi è il regno della Burning Sky Brewery, una delle realtà artigianali attualmente più interessanti nel panorama delle migliori birre britanniche e che non può non essere notata ed apprezzata da chi, di nazionalità non solo britannica, di birra se ne intende davvero.

Per questo proponiamo ai nostri avventori le birre Burning Sky. Qui sotto le etichette delle “special”.

Etichette Special Birra Burning Sky

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