I marchesi d’Angerville: una famiglia dalle lontane radici che riportano all’antica popolazione germanica dei burgundi che nel V secolo d.C. fondarono un proprio reame nella Gallia centro-meridionale, poi conquistato dai franchi e diventato l’attuale Borgogna.
Guillaume d’Angerville: l’erede dell’azienda vinicola di famiglia, il Domaine Marquis d’Angerville Meursault-Santenots, a Volnay, nella Côte de Beaune, nel sud della Côte d’Or, che ha portato avanti la pregiata produzione del domaine convertendolo in biodinamico.
Poi, qualche anno fa, un progetto personale per un’etichetta che in poco tempo ha richiamato l’attenzione dei maggiori esperti nel settore enologico.
Questa in sintesi la storia del Domaine du Pélican, fondata da Guillaume d’Angerville, proseguendo in un certo senso la tradizione familiare ma in una zona diversa, e precisamente in quella del Jura, affrontando nuove uve, un nuovo terroir ed anche una nuova realtà locale.
Una scelta, questa, dettata dall’intuizione che i vigneti del Jura potessero rendere vini di eccellente qualità e che il territorio avesse tutte le caratteristiche necessarie per consentire una lavorazione naturale, senza dover impiegare sostanze chimiche.
Una lunga ricerca, durata dal 2008 al 2012, per trovare i terreni adatti al suo progetto, quindi l’occasione di acquistare cinque ettari nella frazione di Montigny-lés-Arsures, vicino alla cittadina di Arbois. Altri quattro piccoli vigneti completeranno poi la tenuta, che Guillaume d’Angerville inizia a coltivare seguendo le indicazioni della biodinamica.
Una produzione iniziale che è stata una vera sfida per la squadra di d’Angerville, la quale, oltre a lavorare con varietà Chardonnay e Pinot nero con cui aveva già familiarità, si è dovuta confrontare per la prima volta con vitigni di uva bianca Savagnin e delle varietà rosse di Poulsard e Trousseau tipiche della zona del Jura, di cui non aveva alcuna esperienza.
Un’esperienza che però è risultata molto positiva, dando risultati talmente soddisfacenti da decidere di introdurre la produzione sul mercato con la nuova etichetta Domaine du Pélican, riprendendo il nome dall’uccello riportato sullo stendardo della città di Arbois, e di acquistare altri piccoli vigneti che, benché trascurati, si trovavano in una posizione favorevole e da tempo non subivano trattamenti chimici, proprio come d’Angerville voleva.
Tecniche, quelle utilizzate dal Domain du Pélican per la produzione dei suoi vini, che riprendono solo in piccola parte quelle tipiche della Borgogna, ma che anzi d’Angerville ha voluto lasciare s’avvicinassero il più possibile a quelle utilizzate nella zona del Jura, come ad esempio quella utilizzata per il suo bianco secco Savagnin.
Tra gli altri vini prodotti dal Domain du Pélican, ormai conosciuti e ritenuti tra i più interessanti della zona del Jura, diverse varietà di Arbois e di Arbois Chardonnay, tra cui spicca il Trois Cépages, realizzato con Pinot nero, Trousseau e Poulsard.
Una piccola realtà di altissima qualità, insomma, che si è ormai integrata molto bene nel tessuto sociale e vitivinicolo dell’area del Jura, la quale, grazie alla passione e all’impegno di Guillaume d’Angerville, sta conquistando sempre più l’interesse di chi di vino se ne intende davvero e che, grazie a una più recente acquisizione di vecchi ma eccezionali vitigni, ha tutta l’intenzione di proseguire nella sua impresa continuando ad applicare i principi della filosofia biodinamica.