Una breve storia della gastronomia

La nostra attenzione al mangiar bene, alla cura e alla scelta del cibo più adatto alle nostre esigenze, la varietà di ristoranti o bistrot dove andare a fare un pasto diverso dal solito con la famiglia e gli amici ci sembrano cose normali. E ormai effettivamente lo sono, ma non è sempre stato così. La gastronomia – intesa come insieme delle regole dell’arte culinaria riguardo alla preparazione dei cibi, alla scelta delle bevande d’accompagnamento, alla distribuzione dei pasti durante la giornata e al servizio verso chi siede a tavola in base al luogo e all’occasione – non è qualcosa di scontato ma un concetto che si è affermato storicamente attraverso un processo fatto di lente trasformazioni. Facciamo insieme un breve percorso andando indietro nel tempo per vedere com’è nata e com’è arrivata fino a oggi.

Il Rinascimento e il Seicento

Potremmo identificare il Rinascimento come il periodo in cui si è sviluppata un’attenzione che va oltre la cucina fatta solo per avere cibo con cui sostentarsi. Non si tratta più di preparare da mangiare in modo generico ma di pensare un menù strutturato adatto all’occasione e di curare anche l’aspetto della tavola con bicchieri, piatti, forchette e tutta una serie di utensili specifici. Nel Cinquecento compaiono i primi trattati di cucina e si inizia a diffondere tutta una serie di professionisti della tavola e delle preparazioni come cuochi, pasticceri, maggiordomi e bottiglieri. È poi il matrimonio di Caterina De’ Medici con il futuro re di Francia Enrico II che esporta la cucina italiana da Firenze a Parigi, crea terreno fertile per la nascita della cucina francese e stabilisce tutto un cerimoniale di sala che andrà avanti nel tempo. Nel Seicento alla corte di Luigi XVI il gusto inizia a diventare più raffinato e si inizia a porre più attenzione alla qualità di quello che si mangia con preparazioni più raffinate e sofisticate. Mano a mano inoltre l’arte del mangiar bene si diffonde anche oltre la ristretta cerchia dell’aristocrazia diventando accessibile a più persone e quindi sempre più d’abitudine. La pasticceria conosce un periodo di grande splendore così come l’utilizzo delle salse e degli aromi nonché dei vini pregiati come lo champagne.

La Rivoluzione francese e l’Ottocento

Durante la Rivoluzione francese, oltre al continuo sviluppo della cucina con formaggi di pregio, dolci, carni prelibate e liquori di lusso, nascono anche i primi ristoranti pubblici che rendono la cucina non più riservata solo al ceto più ricco ma a chiunque (pur rimanendo necessaria una certa disponibilità economica) abbia voglia di sperimentare cibi diversi. Sempre in questo periodo nasce anche la figura del buongustaio esperto di sapori in campo enogastronomico e di estetica culinaria. Nell’Ottocento la gastronomia francese conosce il suo massimo splendore influenzando il gusto in tutta Europa e l’arte culinaria diventa anche argomento di discussioni filosofiche. Nascono infatti trattati come “L’art de la cuisine française au XIX siècle” di Marie-Antoine Carême, un cuoco a servizio presso numerose casate europee, che proponeva in ben 5 volumi una panoramica dell’alta gastronomia internazionale francese.

Dalla gastronomia moderna ai tempi d’oggi

Alla fine del XIX secolo arriviamo alla nascita della ristorazione moderna con la creazione delle catene alberghiere e l’utilizzo dei mezzi di trasporto come treni e grandi navi che permettono spostamenti più rapidi e quindi anche lo sviluppo del turismo. A quest’ultimo è strettamente legata la diffusione di ristoranti dove andare a consumare prodotti enogastronomici locali oltre che la ristorazione all’interno degli alberghi curata nei dettagli sia dal punto di vista della cucina che dell’estetica delle sale. Con l’industrializzazione e l’aumento del benessere nel XX secolo ed oltre la gastronomia vive un vero boom: l’offerta si moltiplica con l’arrivo in massa di prodotti dall’estero (cucina cinese, greca, thailandese, giapponese etc.) alla portata di tutti, cresce la consapevolezza e la ricerca sulle materie prime, sulla provenienza dei cibi ed aumentano anche i casi di tutela e riscoperta di prodotti di nicchia tradizionali. La cucina viene concepita come elemento di benessere per il corpo e per la mente e il gusto e il piacere estetico assumono più importanza rispetto alla soddisfazione di un puro bisogno di sostentamento.

Ai giorni nostri dunque la gastronomia è piacere e cura per noi stessi e da Ercoli ci facciamo portatori di questo approccio con la massima attenzione alla selezione dei cibi e alla qualità delle materie prime.

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